COMUNICATO SUL DDL DI RIFORMA

E’ stato approvato nel corso del Consiglio dei Ministri del 20 maggio 2019 lo schema del disegno di legge di modifica della c.d. riforma Orlando, oggetto del punto n. 12 del contratto di governo che prevede “…la completa modifica della recente riforma Orlando…”.

Dal contenuto del provvedimento approvato emerge che sono stati disattesi gran parte degli accordi presi al tavolo tecnico e politico del 7 marzo u.s., non si evince peraltro alcuna completa modifica della Legge Orlando, ma sono stati lievemente emendati alcuni suoi aspetti.

Si registra tra le carenze assolute, che è rimasto inalterato il principio dell’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS per circa 4000 magistrati privi di alcuna tutela previdenziale con oneri che appaiono totalmente a loro carico. 

Non è stata recepita la possibilità dell’innalzamento dell’età a 70 anni necessaria per maturare l’assegno previdenziale per coloro che sono iscritti alla Cassa Avvocati.

E’ stata peraltro diminuita al 20{0213e6ef8c608c675fe8e71ec29c1bce20f3c5f25841a976fdb581bbe20d6270} la percentuale di detassazione che era stata invece concordata al 40{0213e6ef8c608c675fe8e71ec29c1bce20f3c5f25841a976fdb581bbe20d6270}.

Non è stato reintrodotto l’adeguato procedimento disciplinare, nè il pagamento mensile, misure vigenti al D.L.vo 116/17 da oltre venti anni e da questo inspiegabilmente abrogate..

Questo Ministro della Giustizia, al pari di quelli che l’hanno preceduto, sta dimostrando tutta la propria forza nei confronti di una categoria  che in modo assai economico per le casse dello Stato regge pressocchè interamente il primo grado dei giudizi civili e penali; di contro ha dimostrato tutta la propria debolezza nei confronti del proprio apparato burocratico che continua, come in passato, a dettare l’indirizzo politico.

Essendo sempre in prima linea nella giurisdizione già sappiamo che queste modifiche minimali che si vogliono far passare per risolutive soluzioni del sistema giustizia, non avranno alcun effetto benefico, ma produrranno peggioramenti a discapito dei diritti e delle tutele dei cittadini.

Nonostante tutto, chiediamo che questo DDL divenga lLegge dello Stato quanto prima con gli emendamenti necessari già elaborati durante i lavori del tavolo tecnico e concertati con ANM e che allontani quanto è possibile la riforma Orlando, che nulla hanno a che fare con il profilo ordinamentale dovuto ’ palese la volontà della burocrazia ministeriale di non voler cambiare alcunché della riforma Orlando dalle vite dei magistrati onorari e dalla organizzazione degli uffici.

Chiediamo pertanto, in sede di emendamenti il coraggio di superare disposizioni a sapore squisitamente punitivo ereditate dalla riforma Orlando che nulla hanno a che fare con il profilo ordinamentale dovuto alla ribadita onorarietà dell’incarico e che sono solamente in contrasto con norme costituzionali a tutela di beni primari della persona e ai principi della necessaria buona organizzazione degli uffici per una effettiva efficienza ed efficacia del sistema.

La Presidente Unagipa Dr.ssa Mariaflora Di Giovanni

La Presidente ANGdP Dr.ssa Roberta Tesei